L'allontanamento di fauna selvatica rappresenta il primo tentativo da intraprendere in situazioni di gestione del controllo, in quanto è una soluzione ben accetta dall’opinione pubblica e risulta essere una scelta rapida e non invasiva per le amministrazioni coinvolte. Sebbene sia una delle modalità più apprezzate, non è priva di difficoltà operative e richiede l’intervento di professionisti esperti nel settore, così come l’impiego di gruppi di lavoro specializzati, che garantiscono l’efficacia delle azioni intraprese.

Le modalità di allontanamento sono numerose e diversificate, a seconda delle specifiche esigenze del contesto e delle specie da gestire. Una delle azioni più semplici ed efficaci consiste nel divieto di distribuzione di mangimi. Questa misura ha lo scopo di eliminare le fonti di cibo che attraggono gli animali, riducendo il loro soggiorno in aree urbanizzate o agricole.

In aggiunta, l’obbligo di pulizia di proprietà e terreni limitrofi rappresenta una strategia complementare per prevenire l’insediamento di fauna selvatica in aree residenziali e agricole, rimuovendo rifugi e fonti di cibo facilmente accessibili. Un altro aspetto cruciale è l’obbligo di collaborazione con gli enti locali e gli organismi preposti, che assicurano un approccio coordinato tra le diverse autorità per una gestione integrata ed efficiente del problema.

In contesti più complessi, si può ricorrere all’installazione di dissuasori meccanici ed elettronici, che includono dispositivi sonori, luminosi o a vibrazione, progettati per disturbare gli animali senza causare loro danni fisici. Tali dispositivi sono particolarmente utili in ambienti urbani o in prossimità di infrastrutture sensibili, dove il rischio di danni a cose o persone è elevato.

Un'altra modalità efficace di controllo consiste nella distribuzione di antifecondativi, che rappresenta una strategia a lungo termine per la gestione delle popolazioni animali. Questo metodo, che agisce direttamente sul ciclo riproduttivo degli animali, viene impiegato per ridurre gradualmente la densità delle popolazioni senza ricorrere a metodi invasivi.

Infine, in situazioni di emergenza, possono essere utilizzati allontanamenti con barriere fisiche o teli, che impediscono agli animali di entrare in determinate aree, indirizzandoli verso zone più idonee. Questi interventi sono particolarmente utili in contesti dove la fauna selvatica crea situazioni di emergenza, come la presenza di animali pericolosi o malati.

L’allontanamento, pur essendo una soluzione preferita, richiede sempre un’attenta pianificazione e l’impiego di tecniche adeguate per ogni situazione, in modo da evitare danni collaterali e garantire il benessere degli animali coinvolti. La collaborazione tra enti, esperti e amministrazioni è essenziale per l’efficacia delle azioni, assicurando che siano rispettate le normative in materia di protezione della fauna selvatica e garantendo, nel contempo, la sicurezza della comunità e delle risorse naturali.