La cattura meccanica rappresenta una modalità di contenimento degli animali che non prevede l’impiego di farmaci, ma si avvale esclusivamente di strumenti fisici e dell'intervento manuale degli operatori. Questa tecnica, pur apparentemente semplice, richiede una formazione tecnica specifica, poiché coinvolge aspetti legati alla sicurezza degli operatori, al corretto approccio etologico verso gli animali e al rispetto del loro benessere psicofisico.

Un approccio professionale e consapevole

L’utilizzo dei metodi meccanici di cattura deve essere eseguito da personale formato e consapevole, in grado di valutare le reazioni comportamentali dell’animale e di scegliere la tecnica più adeguata al contesto operativo. Le modalità di contenimento variano infatti a seconda della specie animale, dell’ambiente e del fine dell’intervento (censimento, trattamento sanitario, traslocazione, ecc.).

In ogni caso, è sempre raccomandata la presenza di un medico veterinario, che possa monitorare in tempo reale le condizioni cliniche dell’animale, identificare eventuali segni di stress o complicanze fisiologiche legate alla cattura (come miopatie da contenimento, lesioni traumatiche, dispnea, tachicardia) e valutare l’eventuale necessità di somministrazione farmacologica.

Gli strumenti più comuni per la cattura meccanica

I dispositivi impiegati per la cattura meccanica sono numerosi e vanno scelti con criterio, tenendo conto delle caratteristiche etologiche dell’animale target. Tra gli strumenti più utilizzati rientrano:

  • Gabbie di cattura: strutture metalliche a chiusura automatica, utilizzate comunemente per piccoli mammiferi o carnivori urbani (es. volpi, cani vaganti, gatti).
  • Corral e mandrioli: recinti mobili o fissi, ideali per animali di grossa taglia come ungulati. Permettono una cattura collettiva a basso impatto.
  • Chiusini: utilizzati soprattutto in ambito urbano o zootecnico per isolare singoli soggetti all’interno di ambienti confinati.
  • Reti a caduta: dispositivi sospesi che si chiudono rapidamente sull’animale al momento del passaggio.
  • Teli, reti a sacco e reti a parata: metodi diretti in cui l’animale viene avvolto manualmente, indicati per catture mirate su animali medio-piccoli.
  • Reti a salita: strutture che sfruttano il movimento ascensionale dell’animale per farlo entrare in un’area da cui non può più uscire.
  • Lancia reti: dispositivo portatile a proiezione meccanica o pneumatica, efficace per interventi rapidi su animali mobili e in fuga.

La cattura meccanica, sebbene non farmacologica, non è mai un’operazione banale. Richiede precisione, prontezza e competenza, oltre a una piena conoscenza dei rischi associati sia per l’animale che per gli operatori. Solo una corretta formazione e la supervisione veterinaria possono garantire interventi efficaci, etici e sicuri, in linea con le normative vigenti in materia di tutela e benessere animale.