Il controllo della fauna selvatica rappresenta una delle sfide più delicate per la gestione ambientale e agricola. Per affrontare questo compito, è fondamentale privilegiare metodi incruenti, ossia quelli che non causano danno diretto agli animali, siano essi mammiferi, uccelli o altre specie selvatiche. Questi metodi sono prioritari, non solo per motivi etici, ma anche per il rispetto delle normative vigenti, come stabilito dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157, che disciplina la protezione della fauna selvatica.

In base alla legge, le regioni italiane sono tenute a garantire una gestione equilibrata della fauna, intervenendo in modo selettivo per tutelare le risorse naturali, agricole e forestali, senza compromettere l'equilibrio ecologico. L'articolo 19, comma 2, della legge stabilisce che, salvo casi eccezionali, il controllo delle specie selvatiche deve avvenire prevalentemente attraverso metodi ecologici, approvati dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. Solo quando questi metodi risultano inefficaci, le autorità possono autorizzare l’adozione di misure più drastiche, come l'abbattimento selettivo.

Principali metodi incruenti

I metodi incruenti sono progettati per ridurre al minimo l’impatto sugli animali e sull’ambiente circostante. Essi includono, tra gli altri, la gestione dei habitat, il ricorso a sistemi di dissuasione, l’uso di trappole non letali e interventi di sterilizzazione.

  1. Gestione degli habitat: Uno degli approcci più efficaci è la gestione dei habitat in modo da ridurre la disponibilità di risorse che attirano determinati animali. Ad esempio, modificare le pratiche agricole o la gestione delle coltivazioni può limitare l’attrattiva di terreni per specie che danneggiano le produzioni zootecniche o agricole.
  2. Sistemi di dissuasione: La dissuasione può avvenire attraverso vari strumenti, come recinzioni, suoni ad alta frequenza, o l’utilizzo di sostanze naturali che scacciano determinati animali senza danneggiarli. Questi metodi sono spesso applicati nelle aree agricole o nei contesti in cui le specie selvatiche rappresentano un rischio per le colture o per la sicurezza pubblica.
  3. Trappole non letali: L'uso di trappole per catturare temporaneamente gli animali è un altro metodo incruento. Una volta catturati, gli animali possono essere spostati in ambienti più adatti o, nei casi in cui siano necessari trattamenti sanitari, gli animali possono essere curati e rilasciati. L’utilizzo di queste trappole deve essere effettuato con estrema attenzione per evitare stress o danni agli animali catturati.
  4. Sterilizzazione: Un altro approccio incruento che ha guadagnato popolarità in vari contesti è la sterilizzazione, in particolare per il controllo delle popolazioni di animali selvatici che non hanno predatori naturali o che, a causa della sovrappopolazione, generano squilibri ecologici. La sterilizzazione, pur essendo un processo più lungo, permette di ridurre gradualmente la popolazione animale senza compromettere l'integrità degli individui.

Vantaggi e limitazioni dei metodi incruenti

I metodi incruenti presentano numerosi vantaggi, non solo dal punto di vista etico e giuridico, ma anche pratico. In primo luogo, favoriscono una gestione più armoniosa degli ecosistemi, riducendo il rischio di conflitti tra esseri umani e fauna selvatica. Inoltre, l’applicazione di soluzioni ecologiche è spesso meno impattante sul lungo periodo, poiché promuovono la sostenibilità e la biodiversità.

Tuttavia, questi metodi non sono sempre immediatamente efficaci. La loro implementazione richiede tempo, risorse e una conoscenza approfondita delle dinamiche ecologiche locali. La gestione degli habitat e la dissuasione, ad esempio, possono necessitare di interventi ripetuti e di monitoraggi continui per essere davvero efficaci. Inoltre, in alcuni casi, come quando si affrontano specie altamente invasive o con tendenze a riprodursi rapidamente, i metodi incruenti potrebbero non essere sufficienti a contenere la popolazione selvatiche in modo efficace.

In sintesi, i metodi incruenti rappresentano la prima linea di difesa nel controllo della fauna selvatica, in quanto rispondono a esigenze etiche e normative, cercando di limitare al massimo l'impatto sugli animali e sull'ambiente. Questi metodi sono parte integrante di una gestione ecologica e sostenibile, ma è importante che siano accompagnati da una continua ricerca di soluzioni innovative che possano rispondere alle sfide specifiche di ciascun territorio. Quando i metodi ecologici non dovessero risultare sufficienti, l'intervento di abbattimento può essere autorizzato, ma sempre come ultima risorsa.