Classe: Mammiferi
Ordine: Carnivori
Famiglia: Canidi
Genere: Canis
Specie: lupus

Negli ultimi anni, la popolazione di lupi in Europa è aumentata significativamente, estendendosi dalla penisola Iberica fino all'Europa centro-occidentale, la Russia, il Caucaso e la Siberia. In Italia, sono in corso censimenti sul lupo della sottospecie Canis lupus italicus, poiché negli ultimi 50 anni si è assistito a una notevole ripresa della specie. Dalla quasi estinzione, il lupo ha progressivamente ricolonizzato l'intero territorio italiano. Tra i fattori che hanno favorito questo ritorno ci sono la protezione legale, che ha portato il lupo ad essere inserito nella lista delle specie a rischio di estinzione, l'abbandono dell'agricoltura montana e collinare, che ha comportato un aumento della popolazione di ungulati nelle Alpi e negli Appennini, e la crescita esponenziale del cinghiale, che si è diffuso nelle aree di montagna e collina grazie agli incroci con il suino domestico. Questi movimenti di animali sono seguiti dal lupo, che si sposta in territori non abituali, come la pianura, grazie alla sua capacità biologica di dispersione. Qui, trova ambienti liberi da altre famiglie di lupi, che favoriscono la sua colonizzazione e adattamento a nuove fonti alimentari, come animali morti o scarti nelle aziende zootecniche, nutrie, cani e gatti mal custoditi, oltre a discariche. Oggi, ci si interroga sulla reale dimensione di questa rinascita, poiché il lupo svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'equilibrio ecologico, regolando le popolazioni di animali selvatici. La sua dieta si compone principalmente di animali selvatici, tra cui quelli giovani, anziani, malati o feriti, contribuendo così alla salute dell'ecosistema. La mortalità dei lupi può essere causata da fattori naturali, come denutrizione, malattie e conflitti interspecifici, ma la causa principale resta quella antropica, che può essere accidentale (collisioni con veicoli) o intenzionale (trappole, veleni, armi da fuoco), in particolare nelle aree dove il lupo entra in conflitto con le attività economiche umane, come la gestione degli animali domestici da reddito.

Caratteristiche distintive: peso e dimensioni
Le caratteristiche morfologiche dei lupi adulti, sia maschi che femmine, sono: lunghezza 110-148 cm, coda 30-35 cm, altezza al garrese 50-70 cm, e peso tra i 20 e i 35 kg. La femmina tende ad essere più piccola rispetto al maschio. Il corpo del lupo è snodato e robusto, con arti lunghi, un torace potente e fianchi stretti. La testa è ampia, con un muso appuntito, e il collo è corto e robusto. Le orecchie, erette e triangolari, misurano circa 10-11 cm. Il mantello del lupo è generalmente grigio-fulvo con tonalità marroni o rossicce, ma in Italia si possono osservare anche lupi con pellicce che vanno dal grigio chiaro al nero uniforme.

Biologia
Il lupo è una specie territoriale che vive in branchi composti da 2 a 8 individui. Il suo habitat naturale non è più limitato alle aree montane e boschive, ma si è adattato anche a zone di pianura e golenali. In Italia, il lupo occupa una fascia di altitudine che varia da 0 a 2000 metri. Predatore notturno, ha un ampio territorio di caccia che può arrivare fino a 180 km². Il suo udito e olfatto sono particolarmente sviluppati. Durante il periodo di dispersione, il lupo può vivere da solo o in coppie, eterosessuali o unisessuali, e cerca un territorio da colonizzare insieme a un partner. La stagione degli amori va da febbraio ad aprile e la maturità sessuale è raggiunta a circa 22 mesi. La gestazione dura circa 63 giorni, e alla nascita i cuccioli sono tra i 4 e i 6. Il lupo è monogamo. Il branco si forma e cresce progressivamente, inizialmente come piccoli gruppi di 2-5 individui, per poi arrivare a 5-8. La gerarchia all'interno del gruppo è ben definita, soprattutto durante la caccia, che avviene tramite inseguimenti o agguati. Il lupo, essendo al vertice della catena alimentare, non ha competitori diretti. La sua dieta varia in base all'ambiente e alla stagione, comprendendo animali selvatici di diverse dimensioni, roditori, anfibi, rettili, frutta e persino cibo di origine antropica come rifiuti, ungulati domestici e animali da cortile.