Tra i metodi di contenimento degli animali, la cattura farmacologica rappresenta una procedura avanzata che prevede la somministrazione a distanza di farmaci sedativi e/o anestetici, tramite l’utilizzo di dispositivi lancia-siringhe. Questo metodo è noto come tele-narcosi o tele-anestesia, ed è indicato nei casi in cui l’approccio diretto risulti impossibile o potenzialmente pericoloso, sia per l’animale che per gli operatori.
Un atto medico a tutti gli effetti
Trattandosi della somministrazione di farmaci veterinari ad uso esclusivo, la tele-anestesia rientra pienamente nel campo di applicazione del Decreto 28/07/2009, che ne vincola l'esecuzione al medico veterinario. È quindi obbligatoria la sua presenza per tutta la durata dell’intervento, con il compito di monitorare i parametri clinici dell’animale, valutare le reazioni allo stress, gestire il risveglio post-anestetico e garantire il rispetto del benessere animale.
Ma la somministrazione del farmaco è solo una parte del processo. Una corretta operazione di cattura farmacologica deve essere pianificata e condotta in collaborazione con personale formato, capace di gestire aspetti logistici, tecnici e normativi. È essenziale conoscere le dinamiche di approccio, le tecniche di contenimento, le nozioni di pronto soccorso veterinario e le norme di riferimento.
Le variabili in gioco
Un intervento di tele-anestesia è altamente individualizzato, poiché influenzato da variabili critiche come:
- Specie animale
- Storia clinica sconosciuta
- Livelli di stress
- Tipo di personale presente
- Eventuale traslocazione o trasporto dell’animale
Il trasporto: quando si applica il Regolamento CE 1/2005?
Il Regolamento CE 1/2005 disciplina il trasporto degli animali vivi, ma non si applica nei casi di trasporto non connesso ad attività economica o quando l’animale è condotto verso o da una struttura veterinaria, secondo quanto stabilito all’Art. 5, capo 1 dello stesso Regolamento.
Pertanto, interventi d’urgenza, catture per fini sanitari o soccorsi occasionali sono esclusi dalla norma. Tuttavia, se il recupero avviene nell’ambito di un servizio strutturato e continuativo, sarà necessario rispettare tutti gli obblighi previsti, tra cui:
- Autorizzazione del trasportatore e certificazione del conducente/guardiano
- Idoneità del mezzo secondo requisiti di:
- Pavimentazione
- Areazione e illuminazione
- Materiali a contatto
- Inclinazione delle rampe
- Gestione reflui
Una rete organizzata per un intervento efficace
La realizzazione di un servizio strutturato di recupero animale deve coinvolgere attivamente la Regione, in quanto soggetto responsabile della pianificazione e del finanziamento. Il protocollo deve integrare:
- Coordinamento con i Servizi Veterinari pubblici
- Coinvolgimento di un operatore economico professionale
- Presenza di operatori formati e reperibili
- Trasporto autorizzato
- Veterinario referente per il monitoraggio e la supervisione
- Centro veterinario per la stabilizzazione
- Centro di recupero o degenza
- Operatori specializzati per la fase finale di liberazione, reintroduzione o smaltimento
Il tutto sotto la supervisione delle autorità sanitarie e di pubblica sicurezza, in risposta a un fenomeno che si presenta sempre più frequentemente e che richiede approcci integrati, strutturati e professionali.